Il CBG proviene dal CBGA ed è uno delle centinaia di cannabinoidi presenti nella cannabis e nella canapa. Il CBGA, ovvero la versione acida del CBG, si può considerare l'origine di tutti i principali cannabinoidi poiché da esso si formano il CBDA, il THCA, il CBCA e il CBG. Questi, a loro volta, si trasformano rispettivamente in CBD, THC, CBC e CBG (che non subisce alcun cambiamento) dopo aver subito la decarbossilazione.Il cannabigerolo (CBG) è un fitocannabinoide NON PSICOATTIVO che si lega ai recettori CB2 presenti nell'intestino, nel tessuto connettivo e nel sistemanervoso ed ha una funzione fondamentalmente "regolatrice" , ovverosia supporta il nostro sistema endocannabinoide nella regolazione dell'omeostasiovvero dell'equilibrio funzionale: nel momento in cui si attua uno squilibrio o uno scompenso nel sistema endocannabinoide la modulazione dell cannabigerolo (CBG) che agisce, ad esempio, sul sistema immunitario o indirettamente su un processo infiammatorio tende a ripristinare immediatamente l'equilibrio originario .Il cannabigerolo (CBG) può supportare il ripristino dovuto ad una alterazione del sistema endocannabinoide umano provocata da patologie o traumi, quindi anche da agenti esterni.Numerose ricerche dimostrano come il CBG aumenti la produzione di anandamide, il principale cannabinoide endogeno presente nel nostro corpo. L'anandamide aiuta a regolare il sonno, l'appetito e la memoria, agendo direttamente sui recettori CB1 e CB2. Le recenti ricerche scientifiche sul CBG ci danno chiare indicazioni sul suo importante ruolo . Nel 2010, uno studio scientifico ha scoperto che il cannabigerolo agisce come un potente agonista dei recettori α2-adrenergici. Ciò lo colloca in una classe di farmaci noti, tra l'altro, per gestire varie forme dell Infiammazione e del dolore. Un'altra ricerca del 2008è giunta ad una conclusione simile. Nel corso di questa recensione, si fa riferimento ad uno studio del 1991 in cui ricercatori scoprirono che il CBG è un analgesico ancora più forte del THC. Gli studi scientifici effettuati fino ad oggi, suggeriscono che il Nerolidolo abbia effetti efficaci contro le infezioni batteriche, il cancro, le lesioni della pelle, le ulcere e le malattie che coinvolgono l’infiammazione sistemica, come l’asma, l’artrite e la fibromialgia. recenti studi del “Biological and Pharmaceutical Bulletin”I hanno dimostrato che il Nerolidolo ha proprietà antifungine. Una ricerca pubblicata sulla rivista “Clinical Pharmacology” ha studiato le proprietà antinocicettive e antinfiammatorie Il Nerolidolo risulta efficace nella sua riduzione, in quanto limita la produzione di molecole infiammatorie